sabato 8 febbraio 2014

I bisogni nelle relazioni



Oggi vorrei partire dai bisogni, che sono la parte predominante e condizionante dell'esistenza, l'aspetto che secondo me ha un effetto contaminante nella maggior parte delle relazioni...
premesso che ogni relazione che volge al termine nasconde una lezione da imparare per entrambi, la mia ultima relazione mi ha messo di fronte a quanto io sia condizionato dai bisogni...
c'è una sottile ma importante differenza tra l'amare una persona in maniera incondizionata, senza pretendere niente in cambio, e amare (anzi, io direi, voler possedere) una persona, affinché soddisfi i nostri bisogni... il bisogno di non restare soli, il bisogno di contatto, qualunque bisogno che abbia la sua origine da un vuoto interiore.
i vuoti interiori sono parti incomplete della sfera emotiva, non sufficientemente nutrite nei primi anni della vita, che generano sofferenza e per le quali il nostro istinto ci invia segnali più o meno costanti sulla loro presenza, facendoci avvertire sensazioni di incompletezza e desiderio di ciò che sentiamo mancare.
questo è il punto, la via più semplice e immediata è cercare di riempire questi vuoti attraverso la ricerca di persone in grado di sopperire a quei bisogni, ma è solo un'illusione, un sollievo effimero e temporaneo, perché nel momento in cui viene a mancare temporaneamente o definitivamente chi ci ‘nutre’, ti ritrovi nuovamente a tu per tu con il vuoto... e devo ammettere che provare questo svuotamento improvviso è davvero doloroso... il dolore che si prova viene scambiato, come io stesso in principio avevo fatto, come collegato al sentimento che provo, ma in realtà ho capito che è la presenza del vuoto a farmi male...
mi sono spesso domandato se è possibile non avere bisogni... non so dare una risposta certa... dicono di sì… posso solo dire che io personalmente ho la consapevolezza adesso che sono tutt’ora condizionato da alcuni bisogni... per esempio, sento prevalente il bisogno di essere considerato, di essere cercato, di essere al centro della vita della mia compagna... c'è sempre in ogni caso qualcosa da tamponare, un vuoto da nascondere...
il legame a cui aspiro (e so che ci riuscirò), è quello in cui parto da me stesso come persona completa, come persona che sa stare in solitudine, che ha amore da donare e che non ha bisogno di riceverlo, non lo cerca perché si basta da se... la persona completa non pretende nulla in cambio, perché non ne ha bisogno... la persona completa sta bene con se stessa e il legame che si viene eventualmente a creare a livello sentimentale con un'altra persona, la rende ancora più felice, è come qualcosa in più, ma non per questo meno importante... anzi, in realtà io stesso mi sentirei enormemente gratificato se venissi scelto da una donna che non mi cerca per sopperire a un bisogno…
lì per lì, acquisire la consapevolezza di essere 'guidato' dai bisogni, è stato doloroso, ma è anche stata una conferma del fatto che sto 'crescendo' a livello di coscienza, per me questo è fondamentale, perché la consapevolezza è il presupposto inscindibile che apre alla possibilità di cambiare atteggiamento in positivo...
la questione più complicata è come risolvere questi vuoti... a mio parere il primo passo è accettarli per come sono, impiegare l'amorevolezza nei confronti di se stessi... l'approccio amorevole risana le ferite, di qualunque tipo e origine esse siano... ci vuole pazienza, determinazione, positività, forte desiderio di crescere…
un'altra cosa che ho compreso è che per poterli risanare, devono restare... vuoti!
la tentazione di riempirli con altro è sempre in agguato, fa parte di un sistema di difesa, nel tentativo di bloccare la sofferenza provocata dal vuoto stesso...
essere 'dipendenti' da qualcuno è la cosa più 'castrante' che ci possa essere... blocca ogni possibilità di crescita interiore e di sviluppo delle proprie doti, perché ci si affida all'altro, si cerca di assecondarlo, di apparire per ricevere, si finisce con il vivere la vita dell’altro, si perdono le amicizie… in un circolo vizioso che porta all'annullamento della propria sfera personale, della propria indipendenza, che va preservata e protetta.
io sto combattendo proprio su questo punto focale... e ho dalla mia parte una risorsa illimitata che posso attingere da me stesso: l'amor proprio... desidero traslare il dolore della fine del rapporto in un’occasione per guardarmi dentro con sincerità, comprensione, rispetto, amore, positività e determinazione.
questo è uno dei punti su cui sono focalizzato in questi giorni... 
amo comunicare su questo livello, tutto il resto per me passa in secondo piano e scrivere mi aiuta a consolidare il pensiero e tramutarlo in un’azione che pone radici nella parte più profonda di me.

mercoledì 10 luglio 2013

Ti sognerò (10/7/2013)


vorrei sognare di guardarti negli occhi,
mentre la tua mano leggera leggera
si posa sul mio viso...
bearmi di quel sottile stato di non mente
che accade senza sforzo alcuno
mentre sei con me, nella tua totalità...
soddisfare la mia sete di conoscenza di te...
poter sfiorare il calore della tua pelle
con il mio respiro...
sentire il battito del tuo cuore bussare al mio...
posare lo sguardo sulle tue labbra
con l'attenzione che si riserva alle farfalle,
così delicate, in attesa che giungano a me...
essere piccolo piccolo
e poter giocare tra i tuoi capelli d'oro...
fotografare con i miei occhi ogni tuo gesto
per riviverlo quando sei lontana...
sentire la tua voce che mi sussurra
sensazioni color arcobaleno...
accogliere le tue mani nelle mie
e farci guidare dalle nostre anime
in un viaggio senza meta.

  

domenica 7 luglio 2013

Il cuore pulsa (18/5/2013)



Si muove in me,
il cuore pulsa deciso senza ripensamenti,
urla il delirio di una mente in fuga,
l’emozione di note sconosciute
prende il sopravvento,
inonda il mio spazio
senza concedermi attimi di quiete,
pensieri folli corrono incessanti,
un peso sul petto mi priva di senso,
alcuni sospiri imbarazzati, tiepidi cenni di sorda tempesta,
l’inganno di teorie costruite dall’intelletto
resta in agguato come un lupo,
pronto a divorare debolezze senza pietà alcuna,
spinto da un ancestrale istinto di sopravvivenza,
reo di soddisfare la sua bramosia cieca e sorda…
ma il cuore pulsa ancora tra intervalli di dolore,
pulsa, mentre i pensieri scrosciano assordanti,
pulsa, avvolto da tempeste improvvise,
pulsa… in attesa di me…
ed io, naufrago, resto a galla,
afferrando con una mano resti di urla distruttive,
ferendomi con le loro spine,
ignaro del sangue perduto negli abissi del cuore…

Lacrima (09/04/2013)



Testimone di desiderio celato,
discende al cuore,
che non osa più...
verità profonda
bendata da emozioni represse,
ed io, che cerco di vedere,
manco di coraggio,
lasciando distante
la paura di morire,
tenendomi stretta al petto
sofferenza così familiare,
nell’illusione di sentirla parte di me,
fagocitando emozioni adulterate,
incatenate nell’orgoglio,
con la cecità di chi guarda
ma non vede…
con la prepotenza di mille parole urlate,
come mine vaganti
lungo la via della menzogna,
giungo ad un bivio,
mi siedo…
osservo…
un posto che non mi appartiene…
la lacrima cade
e abbandona il ricordo di sé…

mercoledì 5 settembre 2012

Il libro



C'è un libro chiamato vita...
ti indica un unico sentiero,
ti conduce verso la tua vera natura...
osserva il dubbio e permetti che si dissolva,
osserva la paura e permetti che trasmuti in fiducia,
osserva l'istinto e permetti che ti indichi cosa è meglio per Te,
osserva il coraggio e permetti che ti rapisca,
sì... che ti rapisca in un batter di ciglia!
senza resistenza alcuna, senza remore,
libera la tua energia, condividila con il mondo,
ama la semplicità...
viaggia verso la tua meta senza inutili zavorre,
liberatene senza pensare dove riporle,
nutri gratitudine per quei pesi adesso inutili,
perché hanno rafforzato in Te
i muscoli della consapevolezza,
poi... semplicemente...
abbandonati!

Buonanotte



buonanotte a chi pensa al domani...
a chi pensa a ieri...
a chi scrive pensieri di ieri e di oggi...
a chi vorrebbe ridere... ma non riesce...
a chi vorrebbe essere abbracciato... ma si sente solo...
a chi non sa più cos'è la tranquillità... ma la desidera...
a chi non si sente compreso...
a chi ha affetto da donare...
a chi attraversa momenti difficili... e non vede via d'uscita...
a chi si sente vittima...
a chi perde tempo...
a chi rincorre il tempo... perdendo se stesso...
a chi si addormenta con il sorriso...
a chi si addormenta con una lacrima...
a chi vaga nella notte... in cerca di sé...
a chi accompagna sé stesso nella notte...
a chi cerca... ma non trova...
a chi sorride... con il cuore triste...
a chi soffre... e non sa il perché...
a chi non trova pace...
a chi si sente in pace con tutti... e litiga con se stesso...
a chi ha coraggio da vendere... ma buon venditore non è...
a chi getta la spugna... e si sente sollevato...
a chi si sente oppresso... ma non si arrende...
a chi non si ricorda di sé...
a chi ricorda agli altri... che c'è...
a chi si nasconde... per passare inosservato...
a chi passa inosservato... senza nascondersi...
a chi si giudica... senza appello...
a chi ha letto fin qui...

martedì 10 aprile 2012

Lo specchio


Ieri la mia anima si è messa in viaggio,
cullata da un piccolo treno silenzioso,
alla ricerca di uno specchio.
lo ha trovato...
quello specchio ha parlato alla mia anima
e ho visto cose che non volevo vedere...
lo specchio continuò a parlarmi
lo faceva con amore, senza giudizio...
ci fu un istante in cui la mente si mise da parte
un istante in cui caddero le mie fragili barriere
un istante che mi permise di sentire quell'amore
un istante in cui capii che quell'amore...
non era altro che il mio.

lunedì 2 gennaio 2012

Struggente attesa


Le lacrime scorrono sul mio viso
una dopo l'altra... incessanti...
nel petto, un dolore immenso...
ti penso... e non posso abbracciarti...
ti aspetterò, certo di non rincorrere un'illusione
certo di inseguire il tuo sogno
certo di viverlo insieme a te...
vivrò nell'attesa
sospeso nella paura di non ritrovarti...
se perderò me stesso,
ti chiedo di cercarmi...

mercoledì 14 dicembre 2011

Ti vorrei vedere



Ti vorrei vedere... anche se non dici niente.
Ti vorrei vedere... anche se non ridi.
Ti vorrei vedere... anche se non mi guardi.
Ti vorrei vedere... anche se ci volteremo le spalle.
Ti vorrei vedere... con tutti i tuoi se e tutti o tuoi ma.
Ti vorrei vedere... ogni volta che ti senti sola.
Ti vorrei vedere... ogni volta che hai bisogno di aiuto.
Ti vorrei vedere... per alleggerire il peso che sopporti.
Ti vorrei vedere... per allontanare la tristezza che ti pervade.
Ti vorrei vedere... in ogni luogo... in ogni istante...

domenica 18 settembre 2011

Emozioni e musica

tratto da "The book of secrets" - Osho:
"Primo: prova a essere senza testa; secondo: prova ad amare; terzo: sii sempre più estetico, sensibile alla bellezza, alla musica, a tutto quanto tocchi il cuore.
Se questo mondo potesse venire più educato alla musica e meno alla matematica, avremmo un'umanità migliore.
Se potessimo educare la mente più alla poesia e meno alla filosofia, avremmo un'umanità migliore: perchè finchè ascolti o suoni musica la mente non è necessaria, cadi giù dalla mente."
 

martedì 13 settembre 2011

Volare

Mi piace volare,
osservare dall'alto,
sentire le carezze della brezza,
farmi cullare dal vuoto,
quel vuoto che mi riempie di gioia,
quel vuoto che mi porta oltre,
quel vuoto che contiene il tutto.
Abbasso lo sguardo, verso quelle terre,
le terre di nessuno,
alberi, fiumi, montagne...
il sole accarezza ogni cosa,
ombre di nubi avanzano,
prepariamoci,
solo volando potremo vedere altre terre.

martedì 9 agosto 2011

La sessualità è l'energia vitale fondamentale

Ti osservo mentre mi raggiungi al nostro primo appuntamento, io ti sto aspettando davanti ad un ristorante raffinato; è sera, i tuoi passi sono lenti ma decisi, carichi della tua consapevole passione, un viso felicemente disteso che sprizza energia attraverso i tuoi occhi; già, i tuoi occhi, ogni volta che si fissano su di me è come se tutto il resto non esistesse.
Ci sediamo a tavola, qualche scambio di parole, poche ma incisive, pronunciate distintamente, come per far vibrare all'unisono i nostri corpi, in un mix di sguardi e gesti sensuali; prendiamo il menù con la curiosità reciproca sulle scelte di ciascuno, come per cercare di conoscerci anche attraverso il cibo, non vogliamo perdere nessun dettaglio, ci piace essere totalmente ricettivi, aperti ad ogni stimolo.
Io nel frattempo cerco di osservarti senza però infastidirti, cerco di carpire ogni tuo più piccolo dettaglio, di percepire ogni aspetto della tua immagine, come si osserva un bellissimo quadro d'autore.
Le luci in sala sono tenui, cominciamo a mangiare conversando su ogni cosa che ci viene in mente ed io continuo ad osservarti senza farmi notare più di tanto; mi scuote il modo con cui porti la forchetta alla tua bocca, lentamente, con classe ed eleganza, mi lanci uno sguardo mentre la forchetta esce piano piano dalle tue labbra; io riesco a malapena a staccare il mio sguardo da te, poi però cerco di ricompormi e riprendo il controllo di me stesso.
Continuiamo a chiaccherare, il che mi permette di riprendermi un po'. Comincio a sentire caldo.
Facciamo un brindisi, alla felicità, alla libertà, alla vita vissuta nel presente.
Finiamo di cenare, stai camminando davanti a me verso l'uscita del ristorante, ed io non riesco a non immaginare il tuo corpo sotto l'abito che indossi così elegantemente, la mia immaginazione si arricchisce con lingerie di classe, provocante, mai volgare, scelta con minuziosa cura nei dettagli, come solo tu sai fare; ne fai quasi un'arte.
Passeggiamo e conversiamo ancora, ognuno delle proprie vicissitudini, senza però rendere pesante la conversazione, riuscendo a mantere quella leggerezza che ci sta accompagnando per tutta la serata.
Arriviamo così a casa tua, beviamo qualcosa, la conversazione si fa più confidenziale, ci scambiamo sorrisi, poi sguardi pieni di trepidante passione; io non resisto dal non posare i miei occhi sulle tue bellissime gambe sensuali e longilinee; di nuovo mi balza alla mente l'immagine di te in lingerie, non riesco a togliermela dalla testa, vado matto per la lingerie raffinata.
Pian piano, mentre conversiamo, i nostri corpi si avvicinano, senza che ce ne accorgiamo, e cominciamo a percepire più intensamente l'erotismo e la passione; ci diamo reciprocamente sguardi fugaci alle labbra, non riuscendo a nascondere il desiderio di toccarle, e presto accade.... il contatto delle labbra è sottile ma intenso, inizialmente le sfioriamo più volte, intervallando ad ogni contatto sguardi ravvicinati colmi di desiderio; ti guardo negli occhi, percepisco il tuo respiro di donna, mi fa impazzire, oramai non resisto più, è troppo per me, non posso controllare un desiderio così forte; cerco di conservare la delicatezza che mi distingue e inizio a baciarti lungamente sulle labbra e poi sul collo, sempre mantenendo in contatto le mie labbra con la tua pelle vellutata e profumata...

mercoledì 1 settembre 2010

Siamo in balia dell'ego

Da un po’ di tempo a questa parte sto vivendo le mie giornate osservandomi.
Osservo con maggiore costanza possibile ogni mio atto o pensiero, specialmente quelli più impulsivi, gli atti non ragionati, i pensieri (e sono tantissimi) che lascio girovagare per la mia mente.
Incuriosito, mi chiedo fin dove questi pensieri possano spingersi; formano una catena interminabile di anelli grandi e piccoli, dalle forme più disparate; spesso la mia curiosità mi spinge troppo oltre e, nel seguire questa catena, perdo di vista la sua origine; finisco per identificarmi nella catena stessa, come impigliato in una rete che io stesso ho paura di tranciare, perché è una catena che crea il vuoto intorno a se, ed io ho paura di cadere; afferro la catena e mi lascio trasportare, illuso da una finta leggerezza dell’essere.
Solo che la catena non è infinita, così, al termine di ogni viaggio, mi sento alienato dalla realtà che mi circonda.
Rifletto su quanto siamo preda di processi mentali logorroici che ripetutamente nel tempo ci staccano letteralmente dalla vita reale; non sempre riesco a continuare ad osservare, a restare un testimone di questi processi, a tenermi distaccato.
I momenti più difficili sono quelli in cui ci viene da reagire con azioni impulsive, dettate da non so quali meccanismi che saltano completamente il nostro controllo, oppure siamo proprio noi che inconsciamente cediamo il controllo a favore di una sorta di sistema protettivo, un sistema che entra in azione seguendo schemi ancestrali, dove la parola d’ordine è celare gli aspetti più profondi dell’essere.
Mi accorgo sempre più di frequente che il meccanismo di difesa è sempre pronto, mascherato da pensieri o gesti apparentemente naturali; un meccanismo che ha una vera e propria strategia subdola e meschina; la definirei in certi momenti mortale, perché non si cura del nostro destino, ma ci strattona verso gli stessi errori del passato, sbarrandoci la strada, incurante del nostro libero arbitrio, deviandoci verso desideri dalle forti attrattive illusorie che non fanno altro che aumentare il dolore originato dalla mancanza di sincronicità tra anima e corpo, un dolore alimentato soprattutto dalla non accettazione della nostra condizione.
Forse un giorno tutto questo si placherà, magari il segreto è proprio nel lasciare andare ogni cosa, smettere di cercare di controllare e di controllarci, abbandonarsi al destino.
Io, per il momento, continuo ad osservare.

Poesie


Oltre

Circondato da ogni limite possibile
ogni timido passo è come sorvegliato.
Vorrei l'impossibile
un timido sguardo oltre quel limite
e la tristezza pervade il mio pensiero
il senso d’impotenza annienta il coraggio.

(Me)nte
La mia mente pensa
La mia mente giudica
La mia mente sceglie…
…e io?

Prigioniero
Amo questo castello,
circondato da imponenti mura,
pronto a sbarrare ogni passaggio.
Nessuno osa avvicinarsi.
Amo questo castello,
Amo questo silenzio,
Amo questo vuoto che mi accoglie
Lascio andare i pensieri
Che possano volare senza catene
nel mio castello nulla può fermarli.
Pensieri leggeri danzano senza timore
Mi portano via con loro
In un viaggio al di là dell’intelletto
In un mondo svuotato
dove la libertà… è morta.

domenica 18 ottobre 2009

Non ho bisogno di questo

Quanto spesso diciamo o sentiamo dire "ti voglio bene" oppure "ti amo"?
Personalmente non sento il bisogno di sentirmelo dire; le parole spesso sono filtrate dalla mente, spesso sono il frutto di un impeto sfuggente che in un attimo esplode e un attimo dopo scompare.
L'amore non può essere comunicato a parole; le parole sono come i pezzi di un puzzle e molti hanno la tendenza a comporre quello più semplice, collaudato, veloce, la tendenza ad evitare il puzzle più complicato, dove tanti pezzi sembrano simili, ma in realtà hanno sottili differenze, difficili da notare, da comprendere.
Non sento il bisogno di sentire "ti voglio bene" perchè non ho bisogno di conferme, perchè se una persona mi vuole bene, lo sento, perchè le parole non mi riempiono il cuore tanto quanto ogni più piccolo segnale o gesto: il semplice tenersi per mano, uno sguardo fugace ma intenso, un piccolo bacio spontaneo e inatteso, riempire i propri occhi di sguardi silenziosamente estasiati.
Io mi nutro di questi segnali, perchè li sento arrivare dritti al cuore, senza soste intermedie, e nient'altro fin'ora è riuscito a fare altrettanto.
Quando sentirò il bisogno di sentirmi dire "ti voglio bene" oppure "ti amo", sarà allora che mi accorgerò che c'è qualcosa che in me non va.

venerdì 14 agosto 2009

Amore incondizionato

Cosa significa incontrare l’amore incondizionato verso una donna straordinaria.
E’ come volare nel cielo, osservare la vita dall’alto con un sorriso di cui neanche ti accorgi, perché è un sorriso che proviene dal profondo e che rispecchia il tuo stato vitale, la tua naturalezza, il tuo accogliere l’amore che permea il tuo essere e dal tuo essere accarezza ogni cosa o persona intorno a te.
E’ un amore senza richieste, senza aspettative, senza promesse, libero di muoversi come l’universo e con l’universo, in simbiosi con il sussurro del vento, con il movimento delle nuvole, con il picchiettio della pioggia.
Finalmente puoi sentire il contatto con l’eternità, oltre il tempo, oltre ogni spazio conoscibile, dove niente può disturbare questo amore interminabile e inestinguibile, un amore alimentato dall’amore stesso, come una torcia accessa che non potrà mai consumarsi perché diventa essa stessa fiamma, dove scompare il confine tra persona in amore e l’amore stesso.
L’amore incondizionato ti eleva al punto che curi solo le cose veramente importanti e abbandoni totalmente tutto ciò che ti ha condizionato e che ti ha tarpato le ali, tutto ciò che ti strattonava per allontanarti dal tuo centro.
L’amore incondizionato diventa così il tuo stato naturale perché, se sei te stesso, non potrebbe essere altrimenti; sei nel tuo centro; osservi le sensazioni che ti avvolgono e ti accorgi che l’energia negativa viene dissolta dal dolce tepore dell’amore, come il sole dissolve la nebbia e riscalda i prati in fiore.
Niente può toccare la tua vera essenza; solo l’amore incondizionato può farlo; l’amore attrae amore naturalmente, senza sforzo, senza rinuncia, senza baratto.
Questo è l’amore che può esplodere dentro di te se solo ti viene concesso il grande beneficio di incontrare una donna straordinaria, la tua anima gemella, la donna verso la quale non senti il bisogno di chiedere, perché in lei vedi amore e non hai bisogno di sentirtelo dire, ti senti investito dal suo amore grazie al suo tenero sguardo fugace ma intenso, la donna che accoglie il tuo cuore e lo cura come se fosse il suo.

giovedì 23 luglio 2009

Ego e meditazione

L'ultima meditazione mi ha dato la possibilità di essere per la prima volta estremamente consapevole del fatto che praticavo la meditazione spinto quasi esclusivamente dal desiderio di avere delle belle esperienze.
Lunedì ho passato una brutta giornata, come se volessi abbandonare qualcosa a cui sono fortemente attaccato, sentivo e sento tutt'ora resistenza nel voler cambiare ottica, nel poter vedere tutto com'è, senza sperare in qualcosa di emozionalmente bello che possa movimentare lo stato in cui sono.
Ho paura di non fare, di attendere gli eventi senza forzare, di osservare senza restare coinvolto, di essere 'testimone'.
Ho paura perchè mi sembra di dover abbandonare tutto ciò che sento di essere; di conseguenza se sento di essere ciò che sono ora, non sono in contatto con la mia essenza, sono bensì rapito dall'attaccamento alle emozioni, alla ricerca interiore per trovare qualcosa di alternativo a quanto vedo al di fuori di me e nella parte più superficiale di me, di qualcosa che sia per me semplice appagamento.
Ora avverto con maggiore intensità l'attaccamento di cui sono vittima; non so se è cresciuto l'attaccamento oppure se sono io che lo sento con maggiore chiarezza.

Ultimamente sembra che riesca a dare più spazio alle sensazioni, come se trovassero maggiore ascolto da parte mia e ciò pare che abbia un effetto moltiplicatore.
La crescita della mia autostima mi permette di dare una maggiore considerazione alle sensazioni che un tempo andavano e venivano senza che io le cogliessi.
Sono convinto però che tutto ciò viene alimentato dal rapporto con le persone, in particolare dall'amicizia delle persone con cui sono in relazione in questo periodo, con le quali finalmente sento di scambiare emozioni, di sentirmi arricchito e di arricchire semplicemente con la reciproca apertura del cuore, porgere con delicatezza le proprie emozioni nell'altro ed accogliere con la stessa cura le emozioni trasmesse a me.

Ho continuato a leggere il quarto volume del libro dei segreti di Osho e, così 'per caso', sono giunto ad un capitolo dove parla proprio dell'attaccamento, poi sfogliando le pagine già lette ho potuto rileggere una parte in cui parla del 'trip' dell'ego nella ricerca interiore.
L'aspetto che indica con chiarezza la presenza dell'elemento di disturbo qual'è l'ego è la ricerca dell'esperienza'; io riuscivo a praticare la meditazione con costanza proprio perchè speravo ogni volta che accadesse una bella esperienza e quando ciò non accadeva sorgevano in me sensi di colpa.
Il solo cercare di non farmi assorbire dal desiderio di avere belle esperienze mi apre ad emozioni contrastanti, perchè da una parte sarei felice di 'non desiderare' e di 'essere' semplicemente, dall'altra ho la sensazione che al di là del desiderio ci sia il nulla, il vuoto, la parte sconosciuta, il 'testimone' che cerco e non cerco.

Sento che il mio prossimo passo sarà quello di dover affrontare la paura del vuoto, quella paura che non mi permette di abbandonarmi totalmente nella vita e nella meditazione, proprio quella paura che viene continuamente evitata dalle spinte emozionali dell'ego che ci fanno volgere l'attenzione verso le illusioni.

domenica 24 maggio 2009

Tra Passato e Futuro

Com’è difficile dimenticare una Donna.

E’ proprio difficile, quando hai la certezza di avere incontrato la tua parte complementare, la persona con cui poter condividere e proseguire il proprio cammino, la persona che può trovare in te colui che la sostenga, consapevole che te puoi trovare in lei il medesimo sostegno, proprio quel sostegno che può farti entrare in contatto con te stesso, come se lei avesse la chiave giusta per aprire il tuo cuore.

E’ proprio difficile, se è una Donna della quale sei pronto ad accettare ogni suo difetto, perché ogni suo difetto ti appare come un pregio, come un aspetto che appartiene al suo essere, così com’è.

E’ proprio difficile, quando ogni volta che la incontri vorresti stare con lei per ore e parlare di ogni cosa venga in mente, lasciandoti trasportare dalle parole, dagli sguardi, dai gesti, dai silenzi, dal respiro, come un viaggio dove il mondo si ferma, senza tempo e senza timore alcuno, pronti ad abbracciare le insicurezze, per poi trovare insieme la strada per superarle.

E’ proprio difficile, specialmente quando ti senti solo, quando senti il bisogno, purtroppo impellente, di avere accanto a te una donna per poter finalmente vivere la vita come spesso hai fantasticato, quando ti sentivi travolto da mille problemi che ti apparivano insormontabili e indecifrabili.

E’ proprio difficile, perfino se sei consapevole che dovresti conoscerla meglio, che forse è troppo presto per sostenere che Lei rappresenta la tua completezza.

E’ impossibile, se continui a vederla con gli stessi occhi di un tempo, un tempo dove eri alla ricerca continua di ciò che avrebbe colmato il vuoto che senti dentro, dimenticando che la vita è ben altro, perdendo il tuo presente, sempre rivolto verso un passato che oramai non ti appartiene più, proprio perché è passato.

Può diventare semplice, se osservi il presente e vivi con esso, abbracciando ogni cosa con amore, riversando questo amore puro verso tutto e tutti, senza voltarsi verso il passato, ma soprattutto senza inventarsi un futuro, perché sarebbe solo un’invenzione basata sul passato stesso e mai di questo istante, perchè un istante dopo è già passato e non tornerà più allo stesso modo di come è stato appena vissuto.

Può diventare semplice, se ti abbandoni ad ogni istante, se accetti di far cadere la tua zavorra, che, con tutto il suo peso, porterà via come per incanto tutte le nuvole che nascondono il tuo sole interiore; accadrà che vivrai di luce propria ed ogni nuvola che si avvicinerà si dissolverà, senza turbare i raggi di luce che ti guideranno lungo il tuo cammino.

Può diventare semplice, proprio in questo istante, se vuoi veramente che sia così.

sabato 9 maggio 2009

Il mio primo meeting buddista

A volte mi capita di avere la sensazione che la mia crescita spirituale sia in stallo, come se i miei propositi rimanessero tali, come se il cercare di trovare a tutti i costi gli stimoli per poter affrontare le mie insicurezze di fatto mi renda più teso e mi impedisca di superare le incertezze.

Con questa sensazione di solito, anche se con vena sofferente, tendo a convincermi che forse lasciarsi andare agli eventi possa essere la via per affrontare le paure, invece di cercare di guidare il timone per eludere ciò che genera insicurezza. Poi invece può succedere che gli eventi portino comunque verso situazioni in cui, in passato, avrei evitato di imbattermi in prima persona.

Due giorni fa ho partecipato ad un piccolo meeting di buddisti; eravamo una decina di persone; nel fissare preventivamente la data dell'incontro, viene deciso anche l'argomento che poi verrà trattato. L'argomento scelto riguardava il Karma e le Nove Coscienze; l'incontro ha inizio con l'esposizione riassuntiva ma completa dell'argomento.

Ciò che mia ha veramente colpito nel profondo è stata la fase successiva, in cui chiunque di noi poteva raccontare liberamente la sua esperienza riferita a paure, blocchi, incertezze quotidiane, problemi di ogni tipo; è proprio in questo momento che ho avvertito inevitabilmente un forte senso di inclusione, di appartenenza, di unione verso gli altri; nell'ascoltare le varie esperienze ho potuto trovare moltissimi punti di contatto con le mie incertezze; mentre ascoltavo avvertivo nitidamente che coloro che esponevano i loro problemi lo hanno fatto con il cuore, senza filtri, senza contaminazioni, ed io, a mia volta, li ho ascoltati con il cuore, con gioia ricolma di speranza, anzi, ho avvertito con una certezza indissolubile che abbiamo tutti indistintamente una forza immensa che si nasconde dentro di noi e sta a noi decidere se attingere o meno alla nostra fonte, e nel momento in cui decidiamo di utilizzare questa grande forza, essa ci attira a lei anche se in alcuni momenti vorremmo tirarci indietro.

Ognuno di noi ha i propri problemi, ma è il modo di affrontarli che fa la differenza; ci appaiono spesso troppo difficili da risolvere e a volte è proprio questa visione abnorme che ci limita, che fa leva sulla nostra insicurezza; affrontarli con la giusta obiettività può aiutarci, se non a risolverli in breve tempo, perlomeno a soffrire meno, a conservare la speranza, la fiducia, che a volte si dissolve in un attimo, ma che, se vogliamo, un attimo dopo possiamo riacquistarla più forte di prima; d'ora in avanti i mie strumenti di vita saranno la speranza e la fiducia; chi, leggendo queste righe, dubita, si ricordi che prima o poi dovrà arrendersi all'evidenza.

martedì 28 aprile 2009

Le persone perfette non hanno bisogno di Amore (Oscar Wilde)

Le persone perfette non esistono per cui tutti hanno bisogno di Amore.
Quello con la A maiuscola… quello proprio della religione… della filosofia… del genitore.
Il problema e’ capire cosa sia questo Amore… l’Amore non e’ "ti amo" perché "ti amo" se lo dicono tutti quelli che domani non si vedono mai più…. È proprio di tutti quelli che si "innamorano", quelli che oggi amano, domani odiano e dopodomani puoi anche morire che non gliene importa nulla. E’ proprio di tutti quelli che "devono" sposarsi e che domani divorziano… e’ proprio di quelli che hanno voglia di scoparsi quindi si innamorano cioè si amano fino a quando non hanno voglia di scoparsi qualcun altro.

Il Grande Dramma è fare confusione tra questi due "ti amo" e "ti Amo".
Chi ama con la a minuscola, ha tanto bisogno di dirlo e di sentirselo dire perche’ quell’amore è chiaramente fine a se stesso per cui necessita grandi conferme, quell’amore e’ tecnicamente a termine per cui è importante dirlo spesso.
"Ti amo" significa "non ho ancora trovato un altro da scopare" piuttosto che "uno piu’ ricco" per cui è importante rinnovarlo.
Chi ama pensa alla soddisfazione del proprio "amore" e mette davanti i suoi bisogni a quelli dell’altro, chi ama si aspetta costantemente qualcosa in cambio, chi ama pensa costantemente alla propria felicita’ perché non gli interessa la felicità dell’altro: quando l’altro sarà infelice e non sarà più in grado di soddisfare le sue richieste e i suoi bisogni gli verrà facilissimo amarne un altro.
Chi ama lo vedrai spesso incazzato per qualcosa che riguarda i suoi interessi.
Chi ama chiede di continuo, perché nulla può bastargli per sempre quindi vuole sempre di più.
Chi ama, quindi, si sente amato quando gli viene dato ciò che vuole.
Chi ama di conseguenza ha bisogno di tutto e classicamente dice che ha bisogno di "qualcuno che lo ami" ovvero "che soddisfi le sue richieste".
Chi ama non è in equilibrio perché il suo obiettivo è "avere".
Chi ama e’ geloso perché ha paura di "avere" di meno o di perdere addirittura il suo "fornitore".

Chi Ama con la A maiuscola non ha un gran bisogno né di dirlo né di sentirselo dire.
Chi Ama lo fa e se viene Amato lo sente.
Chi Ama pensa all’essere amato e mette davanti i suoi bisogni ai propri.
Chi Ama non si aspetta lì per lì niente in cambio.
Chi Ama pensa costantemente alla felicita’ dell’essere amato perche’ quella è la sua felicità.
Chi Ama differisce dagli altri perche’ lo vedrai incazzarsi per qualcosa che riguarda il bene dell’essere Amato, non per i suoi egoismi.
Chi Ama non chiede perché niente di ciò che viene dato su richiesta è Amore.
Chi Ama si sente Amato quando gli viene dato per il puro piacere di vederlo felice.
Chi Ama di conseguenza non ha bisogno di niente perché non e’ ciò che riceve ma il perché lo riceve.
Chi Ama è in equilibrio perché il suo obiettivo è "Amare" non "avere".
Chi Ama non e’ geloso perche’ Amare non significa "proprietà" e neanche "fiducia", amare significa "capire le esigenze dall’altro" e che la libera soddisfazione di queste sue esigenze è fondamentale per la qualità della sua vita.